Vᵅ edizione del gemellaggio tra gli alunni della “F. Baracca” e del Collège di Gap
Dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, in questi giorni sono finalmente ricomparsi per le strade di Magenta i volti sorridenti e gli sguardi curiosi degli studenti del “Collège Fontreyne” della nota cittadina francese. A riscoprire con loro alcuni luoghi-simbolo del patrimonio culturale e storico-artistico della nostra regione, una quarantina di alunni dell’Istituto “Carlo Fontana”, delle classi 2A, 2C, 2D e 3A, 3C, 3D della scuola media “F. Baracca”, e della 3F della “Don Milani” di Robecco, che hanno ospitato con le loro famiglie, i rispettivi corrispondenti d’oltralpe.
Grande accoglienza e clima festoso sono stati riservati per il loro arrivo, lunedì 27 febbraio, a cui è seguito un apprezzato buffet di benvenuto, preparato dai genitori degli alunni ospitanti; poi tutti impegnati nelle prove dello spettacolo canoro preparato grazie alla collaborazione dei docenti di strumento.
Così, dopo i primi momenti di comprensibile imbarazzo, le storie personali si sono via via intrecciate, trasformandosi in piccole trame di vita, attraverso molteplici esperienze: sperimentare nuove consuetudini nelle case delle famiglie ospitanti, gustare nuovi piatti, condividere momenti di divertimento e di crescita, per riscoprirsi uguali e diversi: più consapevoli di essere cittadini italiani e “citoyens français”, fieri soprattutto di essere giovani europei.
“È proprio la vicinanza tra cultura e stili di vita differenti che accende l’amicizia e apre la mente dei giovani studenti coinvolti nel gemellaggio, soprattutto quest’anno in cui si rinnova questa straordinaria opportunità, dopo le restrizioni anti-covid.” – ha commentato entusiasta la prof.ssa Sabrina Montinaro, docente di francese, coordinatrice del progetto, insieme alle colleghe, prof.sse Marzia Bognetti e Alessandra Rovatti. “I ragazzi apprendono sotto il profilo linguistico e culturale, mettendosi in gioco, con le proprie emozioni e i propri vissuti, spinti dal desiderio e dal bisogno di comunicare”.
Tra le iniziative più apprezzate dai ragazzi, la visita guidata nel cuore della metropoli, per conoscerne il centro storico e visitare il Duomo, gioiello dell’architettura gotica, per poi intrattenersi in attività ludo-didattiche presso la Pinacoteca di Brera.
Il fascino elegante di Bergamo Alta è stata la degna prosecuzione, mercoledì 1° marzo, del ricco programma, che ha permesso loro di rivivere le atmosfere medioevali attraverso la bellezza suggestiva dei suoi palazzi e delle sue chiese.
Per godere invece della visita di un insediamento industriale, sorto alla fine dell’Ottocento, dall’eccezionale stato di conservazione, annoverato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, i ragazzi si sono recati a Crespi d’Adda, dove hanno potuto accostarsi ad un meraviglioso e raro esempio di “archeologia industriale” lombarda.
Nell’arco della settimana, le uscite sul territorio si sono alternate a momenti di vita quotidiana all’interno della realtà scolastica, durante i quali i giovani ospiti hanno potuto sperimentare un’immersione nel normale contesto di apprendimento dei loro coetanei italiani. Il tutto è stato coronato da uno dei momenti più attesi dai ragazzi e cioè la tradizionale serata “Boum” dell’ultima notte con balli e musica, un momento festoso di aggregazione e condivisione.
Infine, nella mattina della partenza, venerdì 3 marzo, si è tenuto un piccolo spettacolo musicale nell’auditorium della scuola “F. Baracca”, alla presenza delle classi prime che studiano lingua francese.
Dopo il buffet, i ragazzi hanno salutato i loro corrispondenti francesi con un “arrivederci”, dal momento che – dal 27 al 31 marzo – ricambieranno la visita, concludendo a Gap questa bellissima esperienza.
“Vedere i miei studenti commossi, nel momento della partenza dei loro compagni d’Oltralpe, – ha dichiarato il dirigente scolastico, prof. Davide Basano – ha confermato in me quanto sostenuto dal filosofo Edgar Morin sulla necessità della scuola di non rinchiudersi nel locale e nel particolare, ma di essere capace di concepire ‘insiemi’ per favorire il senso di responsabilità e il senso di cittadinanza. I gemellaggi, infatti, attraverso l’ampliamento degli orizzonti culturali, possono creare negli alunni un’apertura affettiva, cognitiva ed emotiva nei confronti di culture ed ambienti diversi; possono aumentare la consapevolezza del valore di ciascuno, sia come individui che come comunità; possono rendere comprensibile il concetto di ‘normalità’ delle differenze”.
Natalia Tunesi