Arriva da “La bottega di arte sacra di Mario Di Donfrancesco”, una delle più conosciute e importanti del centro storico di Lecce, la Natività svelata questa mattina sul Sagrato delle Chiesa di San Rocco alla presenza di Don Giuseppe Marinoni e delle Autorità cittadine.
Nel solco delle precedenti edizioni, anche quest’anno è stato scelto un materiale “naturale” e di recupero: la carta.
L’arte della cartapesta leccese nasce tra XVII e il XVIII secolo dalla necessità di realizzare statue per addobbare le chiese coi materiali a disposizione – carta, stracci, paglia, colla fatta con farina e acqua.
Questa scelta si rivela utile anche per il trasporto delle stesse durante le processioni in quanto più leggere di altre statue realizzate con altri metodi.
La tradizione si è mantenuta nel corso del tempo, diventando una vera e propria forma artistica riconosciuta in tutto il mondo.
La realizzazione di un’opera richiede mesi di lavoro, dalla creazione della struttura, alla posa della carta e la sua lavorazione per renderla liscia e di aspetto del tutto simile alla ceramica.
Il progetto della Natività esposta oggi a Magenta è partito infatti a gennaio con l’individuazione della tecnica e dell’artista – in questo caso Lorenzo Stomeo.
L’idea iniziale era inoltre quella di proseguire la collaborazione con le scuole attraverso laboratori – come ci racconta Jessica Oldani, ideatrice dell’iniziativa insieme al Comitato Rione San Rocco – ma, a causa dell’epidemia da Coronavirus, il progetto non ha potuto vedere la luce, lo stesso dicasi della mancata presenza dell’artista oggi a Magenta come già segnalato nel precedente articolo.

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