La rete è fatta di maglie più o meno fitte che si intrecciano e più sono fitte più possono sorreggere chi vi cade dentro.
Questi sono i nostri poveri, le persone che hanno bisogno che non hanno lavoro o lo hanno perso per la pandemia, che non hanno di che mettere in tavola la sera, che non hanno sufficienti entrate per pagare le loro bollette o le rate di affitto.
Le maglie della rete siamo noi: Caritas, San Vincenzo, AVAS (Casa di Accoglienza), Non di Solo Pane e Gruppo Comunale di Protezione Civile
Cerchiamo costantemente di stringere le maglie per poter essere più efficaci e condividere le problematiche tra di noi, per intervenire prontamente, ognuno con le proprie peculiarità e capacità; chi col cibo donato, preparato con cura, chi con le richieste ai fondi messi a disposizione, chi con il dono di quello che si ha a disposizione (mobili, giochi, lettini per bimbi, vestiario, etc).
Certo c’è chi offre, chi consegna, chi invia, ma non è mai abbastanza… Se uno vuole “donarsi”, essere impigliato nella rete, lo fa con tutto il desiderio di aiuto che può dare e trova sempre quel buchetto ancora troppo largo da stringere. Collaborando tra di noi, comunicando e condividendo le problematiche e i casi che ci si presentano si riesce ad ottenere di più e meglio, si riesce a costruire progetti di aiuto concreto e passare dal semplice assistenzialismo a qualcosa che va oltre.
Uno degli obiettivi della nostra rete è anche il coinvolgimento della comunità, noi vogliamo essere dei semplici testimoni a cui tutti, tutti quanti, si possono rivolgere per dare una mano o aiutare ad infittire sempre più le maglie della rete, con la loro disponibilità di tempo, di aiuto pratico o economico, o anche con il loro sostegno morale per non farci mai sentire soli.
I volontari della Rete di Carità
realizzazione video © FotoCine Cattaneo