Quattro passi nel dialetto Milanese e Magentino – Dicembre 2021
“Dicembér fà frègg e fìocca, pizza el camin e prepara l’òca.”
“Dicembre fa freddo e nevica, accendi il camino e prepara l’oca”
L’inverno che avanza, il tepore di casa davanti al camino e il tradizionale pranzo di Natale con l’oca ben ingrassata nei mesi precedenti: così la sapienza popolare di un tempo riassumeva l’ultimo mese dell’anno.
Come per gli altri mesi, non mancano altri proverbi legati alla terra, al tempo e ai santi.
“Someneri decembrin el var nanca on ciccin” dicevano i nostri contadini sapendo che le semine fatte a Dicembre producono molto poco, mentre per il tempo:
“S’el pioeuv a santa Bibiana , el pioeuv quaranta dì e una settimana” – Se piove a Santa Bibiana (2 Dicembre) si prevede pioggia per quaranta giorni e una settimana (per chiudere in rima).
Il freddo di Dicembre sembra poi avere un’impennata il giorno 18, festa di S.Graziano, quando per un po’ di tepore occorrono ben due scaldini, uno sotto i piedi e l’altro in mano:
“A San Grazian on scaldin sòtt e vun in màn”
Dicembre è poi ricco di festività. Tralasciando il S. Natale e Capodanno, a cui verrà dedicata una specifica puntata del nostro “Canton del Dialet”, ricordiamo le ricorrenze di inizio mese: Sant’Ambrogio e l’Immacolata (7-8 Dicembre). Due feste che a Milano sembrano dare ufficialmente inizio al periodo Natalizio. Si illuminano le strade, si accende l’albero di Natale in Piazza Duomo, il “Teatro alla Scala” scintilla per la sua “prima” e la festa è completata dalla Fiera di “Oh Bej!Oh Bej!”
La festa sembra abbia avuto le sue prime origini nel 1288 per festeggiare il Santo Patrono Ambrogio. Tutte le ricerche sull’attuale Fiera, dicono che l’inizio è databile nel 1510 con l’arrivo in città di Giannetto Castiglione, Gran Maestro dell’Ordine cavalleresco di San Maurizio e San Lazzaro, inviato dal Papa Pio IV per appianare i dissidi tra Milano e il papato (*). Il rappresentante del Papa aveva però il timore di non venire accolto con favore dalla popolazione e decise allora di far distribuire ai bambini milanesi, dei pacchetti riempiti con dolciumi e giocattoli. L’esclamazione di stupore e allegria dei piccoli alla vista dei doni: “Oh Bej!Oh Bej!” ha dato il nome alla Fiera che un tempo si teneva in piazza dei Mercanti. Traslocata a metà ottocento nella vicinanze della Basilica di S. Ambrogio, attualmente si svolge in Piazza Castello.
(*)Come ogni ricostruzione popolare degli avvenimenti accettiamola con animo benevolo anche perché l’approfondimento delle fonti storiche dice che l’ordine cavalleresco citato è nato, come fusione dei due, solo nel 1572 , nel 1510 era Papa Giulio II e Giannetto Castiglione fu nominato Gran Maestro dell’ordine di S. Lazzaro da Papa Pio IV solo nel 1565…
GRAMMATICA : il verbo Fà (Fare)
Continuando il discorso dei mesi precedenti, anche il verbo Fà è usato per comporre con un avverbio altri significati (frasali o fraseologici) e modi di dire. Vediamo alcuni esempi:
fà arent – fà (tirà) arent i fràsc – i danée (ramazzare le foglie, accumulare i soldi)
fà bell – domàn el fà bell (domani è bel tempo)
fà dent –fà dent el fioeu in la covèrta (avvolgere il bambino nella coperta)
fà foeura – da una sciarpa, fà foeura on capèll (dalla sciarpa ricavare un cappello)
fà foeura – fà foeura on panatton intrégh (mangiare un intero panettone)
fà foeura – fà foeura (uccidere)
fà foeura – fà foeura on patrimoni (dilapidare un patrimonio)
fà giò – fà giò i pomm de la pianta (raccogliere le mele dalla pianta)
fà giò – fà via – fà giò/fà via i ragnèr/la polver (togliere le ragnatele/ spolverare)
fà giò – fà giò el fil (srotolare il filo)
fà sòtt – fa sòtt a pugn (azzuffarsi/fare a pugni
fà sòtt – fà sòtt i lenzoeu (rincalzare le lenzuola)
fà sù – fà sù el fén (raccogliere il fieno)
fà sù – fà sù vun (imbrogliare/ingannare qualcuno)
àvègh on bèll fà = avere un bel fare/essere gentile
àvègh de fà = essere indaffarato
vègh a che fà con vùn = avere a che fare con uno
vègh niént à che fà = non avere niente a che fare
vègh on fà de… = avere un sapore o sembrare
fà fàgòtt = fare fagotto/partire.
falla foeura = chiarire/litigare
fà nagott = fare niente/non importa
fà el cuu ai candir = l’accumulare dell’avaro (ricavare cera arrotondando col coltello il fondo delle candele)
…E CHI LO SA?
Nello scorso mese la parola dialettale proposta e scritta in modi diversi era:
”sanfasàn – sanfàson – sanfassòn “
Questo modo di dire è quasi sparito dall’attuale parlata milanese e ricordo che nel nostro gergo magentino si usava normalmente al femminile “sanfasàna” (con la pronuncia s/z iniziale) per indicare il parlare senza costrutto, alla buona o lavori eseguiti con una certa approssimazione, buttati lì in qualche modo:
(magentino) -“al parla inscì a la sanfasana” -“al fà i robb a la sanfasàna”
L’interessante è scoprire da dove deriva questa parola e qualche lettore ha centrato la risposta ricordandone il francesismo…
Il Sig. Carlo Furbelli infatti ci scrive:
Sanfasan… sanfason… sanfasson.
Passati i santi e pure le Alpi ci ritroviamo en France: sans façon – c’est a dire…alla buona.
Alla carlona, per rimanere in ambito santi.
“Ch’el guarda che mi el ricevaroo a la sanfasson — Badi ch’io la vó ricevere alla buona” Accidenti anche la spiegazione del Cletto Arrighi è piuttosto datata.
A proposito del francese insegnato a scuola, quando noi si parlava un misto di dialetto e italiano, ricordo che durante un’interrogazione – siamo nel ’62 (1962 !) – la professoressa di francese chiese al nostro compagno di scrivere alla lavagna “Vas ta place” “Vai al tuo posto”- Beh, scrisse “Rata place”. Ottima assonanza e rendeva pure l’idea!
Ah, non ero io, anche se quell’anno sono stato rimandato a settembre!!
Senza altro da aggiungere, ecco la parola di questo mese, sperando di leggere ancora storie e ricordi che sono legati alla : “Gaetana (magentino Gaìtana)”
Questa “signora” non l’ho trovata nei vocabolari ma penso sia ancora nei ricordi di molte persone di una certa età! Sarebbe anche interessante sapere perché si chiama così…! A voi risposte e ricordi…non siate timidi, scrivete!
DAM àtrà… Consigli
Per quanti fossero interessati a gustare musica e parlata dialettale:
RADIO MAGENTA – La Musica dal Dialet
https://soundcloud.com/radiomagenta/la-musica-del-dialetto
Ricerche:
https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/europa-isteriosa/franciasud/france2/i-cavalieri-di-san-lazzaro/
http://www.ordinemauriziano.it/archivio-storico-dellordine-mauriziano)
Per le vostre risposte, i vostri ricordi o gli interventi scrivete a:
https://www.facebook.com/magentanostra o info@magentanostra.it
(bibliografia: C.Beretta “A lezione di grammatica Milanese”- C.Comoletti “I mestee de Milan”- “Vocabolario Milanese-Italiano”edizioni di G.Banfi – di F.Angiolini – di F.Cherubini – WEB: Wikipedia – Accademia della Crusca – Canzon.Milan.it – Milano Free.it – www.sciroeu.it – foto Internet rielaborate e con autore sconosciuto)