Home » Dai nonni ai nipoti …alla ricerca delle parole perdute… nelle video-vacanze di un pensionato!

Dai nonni ai nipoti …alla ricerca delle parole perdute… nelle video-vacanze di un pensionato!

Quattro passi nel dialetto Milanese e Magentino – Settembre 2021

Settember ghe fussel semper!  Fosse sempre settembre!

Questo proverbio dialettale riassume l’essenza di  Settembre.

Anche se a “Settember l’estaa la moeur e i giornaa in semper pussee cort”  l’estate muore e le giornate sono sempre più corte, questo mese regalava (regalava… perché adesso la globalizzazione e le produzioni sembrano non avere più stagioni) numerosi frutti della terra e comunque ancora ci dona quella dolce atmosfera, preludio di caldi colori, dell’autunno che inizia.

Era tempo di vendemmia e di raccolta di frutta e verdura :”pomm, pér, figh, patati (pomm de tera), scigoll, faseau, nos e niscioeul” mele, pere, fichi, patate, cipolle, fagioli, noci e nocciole che connotavano Settembre come il mese dell’abbondanza.

Dall’estero poi (i soliti Stati Uniti) ci giunge notizia che Settembre è  il “National Chicken Mounth”… il “Mese nazionale del pollo”!

Poiché nel mese scorso ci siamo lasciati con una video… “tentazione “ e una “gajnna” , ho preso la palla al balzo pensando di proseguire la ricerca di parole nel nostro dialetto su tale argomento.

D’altra parte a Magenta noi vantiamo una “piaza di puj” (zona Via Pretorio – Piazza C.Fontana) dove un tempo c’era il mercato delle pollame (i puj).

Il  “pollée (pulé)“ che ancora si può trovare in qualche abitazione privata, è il recinto in cui possono vivere: “gall, gajnn, occ, pollit (pulit),anad” gallo, galline, oche, tacchini e anatre che vivevano libere nelle cascine.

La gallina che cova le uova è la “pitta (pita)” e i pulcini sono i “poresit (purisit)”. Il “pollireu (pulireu)” è il veditore di polli e lo “spazzapollée (spasapulé)” quello che un tempo era il ladro di polli.

Dal pollame, il dialetto ha tratto tanti modi di dire legando il comportamento degli animali a quello delle persone:

andà in lètt a l’ora(ura) di gajnn” – andare a dormire presto come le galline che venivano rinchiuse nei pollai prima del tramonto;

avegh una sciampa da gajnna” – avere una mano come la zampa di gallina e quindi non poter scrivere bene, avere  una brutta calligrafia;

andà in gajnna” – prendere una sbornia e quindi camminare qua e là come fanno le galline;

dopo l’oeuv, voré anca la gajinna” – dicesi di persona pretenziosa, che non si accontenta mai;

fà rid i polaster (fa rid i pulaster) – far ridere i polli, tentare di essere spiritoso con battute che non fanno ridere;

andà in occa(oca)” – dimenticarsi di qualcosa o essere sbadati;

fà no la pitta (pita)” – proteggere esageratamente qualcuno o essere indolente, senza voglia di muoversi;

hinn come dùu gaj in d’on pollée (hinn cume dù gai in d’un pulée)” – sono come due galli in un pollaio, due persone che non si possono sopportare.

Fateci sapere se vi viene in mente qualche altra espressione …legata al pollame.

MODI DI DIRE :  Trà indree. 

Penso che molti ricordino questo modo di dire dialettale e su l’Accademia del Dialetto Milanese (www.sciroeu.it) ho trovato questa definizione che ha attinenze con i nostri discorsi sul pollame:

Gettare indietro. Espressione immaginosa per indicare chi abbia tanto da fare da essere costretto a scostare, mandare indietro carte, gente, cose, quasi imitando l’atteggiamento di un pollo che, razzolando per cercare il cibo, proietta dietro di sè, con un moto vorticoso delle zampe, il terriccio che ingombra la sua ricerca. “El trà indree” si dice dell’uomo indaffarato che si fa largo e con la sua smania di lavorare rasenta la comicità. Se poi si tratta di un tipo indaffaratissimo, si suol dire: “El trà indree de tutt i part”.

Nei miei ricordi personali tale espressione veniva usata anche per indicare qualcosa che non piaceva. Era un cibo, un atteggiamento che provocava reazioni di rifiuto o di ribrezzo: “Quel mangià lì, al ma trà indree!”.  Ribadisco… se qualcuno vuole aggiungere altre espressioni o ricordi, ben volentieri pubblichiamo e accettiamo commenti su Facebook Magenta Nostra!

GRAMMATICA (…un po’ per non perdere l’allenamento!) – mio, tuo, suo… maschile, femminile, plurale…  (tratto da: Parlà Milanes di A. Semplice)

                        El                        La                                  I

Mi              me lapis            mia cravatta                me guant

ti                to cappell           toa(tua) scatola          to scarp

el, lu,lee   so soprabit         soa(sua) riga               so vestii

numm      noster liber         nostra lavagna          noster lezion

vialter      voster fazzolett   vostra class               voster gessett

lor (lur)    so professor         soa(sua) gesa             so giacch

…E CHI LO SA?

Per finire, ecco il solito giochino per dare significato ad una vecchia parola dialettale: sguandarin

Cosa sarà mai? Torniamo con la memoria a ricordare cosa fosse… e raccontiamolo ai più giovani!

E’ tutto,  alla prossima!

Per le vostre risposte, i vostri ricordi o gli interventi scrivete a:  https://www.facebook.com/magentanostra o info@magentanostra.it

(bibliografia: C.Beretta “A lezione di grammatica Milanese”- C.Comoletti “I mestee de Milan”- “Vocabolario Milanese-Italiano”edizioni di G.Banfi – di F.Angiolini –  di F.Cherubini – WEB: Wikipedia – Accademia della Crusca – Canzon.Milan.it – Milano Free.it – www.sciroeu.it – foto Internet rielaborate e con autore sconosciuto)

 

Davide Cattaneo

Collaboratore di MAGENTA NOSTRA.
Membro del Consiglio della PRO LOCO MAGENTA.
Realizzatore, curatore e voce narrante della sezione "El canton del dialett".

Archivi

Archivi

Seguici