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Dai nonni ai nipoti… alla ricerca delle parole perdute! con video poesia “Natal a Milan”

Quattro passi nel dialetto Milanese e Magentino con video “Natal a Milan”

Queste righe nascono dal desiderio di aprire un dialogo con i nostri lettori e parlare un po’ del nostro dialetto. Perché?

voce Davide Cattaneo

Perché quelli che sono nati, come me, nella prima metà del secolo scorso (… affermazione che pur vera, desta sempre meraviglia e disagio negli interessati) e che hanno radici in questa terra lombarda, sentono a volte nostalgia del linguaggio appreso dai loro genitori, dai loro vecchi, accorgendosi che è quasi del tutto sconosciuto tra i più giovani e che inesorabilmente il dialetto si va perdendo, muore. Tutto si globalizza, anche la lingua, e il dialetto resta relegato nei ricordi dei più attempati nei quali rispunta vigoroso nei momenti di collera o scivola via sorridendo in qualche battuta ironica. E allora ecco questo tentativo di far rivivere il mondo del dialetto, di ridargli un alito di vita, rispolverarlo, farlo un po’ conoscere attraverso queste righe e non solo per rimpiangere un tempo passato.

I dialetti sono considerati patrimonio culturale dell’umanità e con la loro forza espressiva rappresentano il bagaglio di tradizioni, di storia, di memoria di una popolazione. Ho trovato anche due belle espressioni relative al dialetto. La prima:

Amare il dialetto, usarlo nel nostro quotidiano, insegnarlo ai nostri figli, significa amare noi stessi, significa essere possessori di una grande eredità: l’eredità della nostra storia”

La seconda, nella strofa di un canto del salento citata in Internet che ribadisce il fatto di poter essere cittadini del mondo pur conservando la specificità delle proprie origini:

«Se non dimentichi mai le tue radici / Rispetti anche quelle dei paesi lontani / Se non scordi mai da dove vieni / Dai più valore alla tua cultura»

QUALCHE REGOLA

Bene. Allora per un primo approccio e con l’aiuto di qualche testo specializzato, cominciamo a rispolverare qualche regola elementare. Non è facile passare dalla conoscenza “parlata” di una lingua alla sua scrittura e lettura ma è un piccolo sforzo per dare fondamento ai nostri discorsi. Il vestito e la voce per una lingua che magari già conosciamo.

Vorrei sottolineare, in premessa, di non aver pretese di “insegnante in materia” e se doveste notare qualche errore o vi sorgesse qualche dubbio, perdonatemi e fatemelo sapere… è un viaggio da fare insieme!

Questa volta ecco in sintesi e in modo semplificato VOCALI e ACCENTI per leggere e scrivere in Milanese.

  • A_E_I
  • si pronunciano come in italiano, in particolare con
  • suono aperto e breve  quando è sillaba finale che sostiene una doppia consonante  (cann, pess, – canne, pesce)
  • suono chiuso e lungo quando è sillaba finale che sostiene una solo consonante  (can, pes, fil – cane, peso, filo)
  • La “i” si scrive “j”  quando sostituisce “gl” italiana     (aj, mej, paja – aglio, meglio, paglia)
  •  
  • O       
  • quando è atona
  •                 si pronuncia sempre “u” italiana aperta e non si accenta  (doman, dover, podè )
  • quando è tonica
  •                 si pronuncia “u” italiana se chiusa e lunga e si accenta (cóme, tórta, tósa)
  •                 si pronuncia “o” se aperta e breve (nom, cott, risot)                                         
  • U
  • si pronuncia “u” italiana se seguita da vocale o se è come parola italiana (quader, quest, aurora)
  • si pronuncia “ü” se seguita da consonante (gust, tutt, mur, busa)
  • OEU
  • suono come nel francese “jeune” (fasoeu, fioeu, roeuda)
  • DOPPIE
  • nei participi passati maschili singolari (parlaa, creduu, sparmii)
  • nei nomi di mestieri che in italiano finiscono in “-aio” – “-ere”  (tabacchee, legnamee, perucchee)
  • in sostituzione di dittonghi o in elisione di sillaba (lee, coo, soo, voo)
  • in alcune voci verbali (savii, andaroo, vedarii)

Per oggi basta… adesso divertiamoci un po’ con qualche curiosità, vecchi modi di dire, derivazioni da altre lingue ecc.

CURIOSITA’  – “magütt

Questo un termine dialettale che significa muratore, manovale, ha origini lontanissime e legate alla costruzione del Duomo di Milano tra Medioevo e Rinascimento. Nei registri stilati per elencare i “maestri” addetti al grandioso cantiere, provenienti da ogni paese e suddivisi per mansione, veniva indicato in cima alla pagina il nome seguito da “Magister…” e dalla specialità del “maestro”. Per evitare di riscrivere ogni volta la loro specializzazione, i successivi nominativi (probabilmente anche in ordine di capacità) venivano indicati aggiungendo  l’abbreviazione “Mag.” (di magister) e “ut” (come sopra) .  Da qui è facile comprendere la derivazione e la composizione dialettale di “magütt”

MESTIERI – “pelabrocch” (magentino “perabrocch”)

Noi lo diciamo per indicare persona di poco conto, incapace ecc. e deriva proprio da un mestiere. Era quello di sfrondare un tempo, i rami del gelso per procurare cibo alla fiorente attività di allevamento del baco da seta. Poiché tale lavoro non richiedeva particolare ingegno o capacità, è entrato nei modi di dire dialettali usandolo in modo spiritoso o spregiativo.

DERVAZIONI – ” fà maron

Mi sono sempre chiesto cosa c’entrassero le castagne o il color marrone con questo modo di dire, nel senso di essere scoperto, di aver fatto uno sbaglio. Sembra invece che la derivazione dialettale provenga dai tempi della dominazione spagnola e in particolare dalla parola “marro” che in lingua spagnola significa appunto sbaglio, sbagliare. L’uso popolare ha poi fatto il resto.

…E CHI LO SA? “cinquantà

Per finire, uno stimolo a quanti ci leggono. Ricordate il significato dialettale di questa parola? Inviateci le vostre definizioni così come potete mandarci parole dialettali in disuso, strane o modi di dire che ricordate. Saranno oggetto di prossime …mete.

L’indirizzo mail è questo: info@sergiocattaneo.it

(bibliografia: C.Beretta “A lezione di grammatica Milanese”- C.Comoletti “I mestee de Milan”- F.Cherubini “Vocabolario Milanese-Italiano”- WEB :Wikipedia – Dialettando.com – Canzon.Milan.it – Milano Free.it – foto Internet rielaborata, con autore sconosciuto)

Davide Cattaneo

Collaboratore di MAGENTA NOSTRA.
Membro del Consiglio della PRO LOCO MAGENTA.
Realizzatore, curatore e voce narrante della sezione "El canton del dialett".

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