El canton del dialètt : ” La musca e al ragn “
Al cantòn dal dialètt (magentino)
Questo angolo di Magenta Nostra è uno spazio dedicato al dialetto ma è anche uno spazio aperto a quanti vogliono condividere ricordi, racconti, poesie, modi di dire, curiosità, espressi in dialetto magentino/milanese… o altro dialetto per non escludere nessuno
Non preoccupatevi se trovate difficoltà o avete timore di scrivere correttamente in dialetto, scrivete come la pronuncia vi suggerisce… è molto più importante quello che volete raccontarci.
E’ un modo per tenere in vita e far conoscere le radici della nostra cultura, da lasciare, anche attraverso i ricordi di un tempo passato, in eredità ai nostri nipoti…
Non abbiate timore… aspettiamo (info@magentanostra.it) ogni vostro intervento!
Visto poi che è Carnevale, cominciamo a popolare questo spazio con una composizione poetica, in magentino, inviata da un amico che si firma con lo pseudonimo di Nino Dameno e che ci scrive:
“Recentemente mi sono cimentato per dare vita e, soprattutto concludere, un’idea improvvisa, una curiosa fantasia. Il tema si snoda lungo una serie di colpi di scena dalla festa degli innamorati e degli amori impossibili, fino a Carnevale, un tempo occasione per “mostrare” noi stessi. Ne è venuta una composizione divertente… “
La musca e al ragn Ghéva una völta …. no, no, l’é no inscì. L’éva un dì cun sü ‘l só. A la finestra Quand la s’é giràa s’é vist la cresta, La paréva un ritratt, fai d’artista, Ghéva là un ragn, in scima da la porta, öcc inteligent, una buca bèla. Ma ‘l sa déva no trop impurtansa. Sensa dì permess, sum burlà dentar, In pü, ga disi che i mé intension in séri. A qui paròi chì le la s’emusiuna. cunt un bicàsc nuasèt da fa pagüra, E ‘l sa mètt dré vusà cun preputensa: E par fala paré un pó men düra: Vó cercàa, vó truàa, ma ghévi tèma. Inchö l’é Carneval, ghé la Sfilada. Tücc qui da suta, dal grand al piscinin Intant ch’a févan al gir da Magenta, Nènca a fala aposta, la giürìa Che bel vidéi tacà: quél cha cerchévan. Se a Milan, ghé Meneghin e Cèca, Anca sa la par una “bosinada”, Note
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La mosca ed il ragno C’era una volta … no, no, non è così. Era una giornata di sole. Alla finestra Quando si è girata si è vista la chioma, Sembrava un ritratto, eseguito da un artista, C’era un ragno, in cima alla porta, occhi intelligenti, una bella bocca. Ma non si dava troppe arie. Senza chiedere permesso, sono caduto all’interno, Inoltre, le dico che ho intenzioni serie. A queste parole lei si emoziona. Con un beccaccio nuasèt da far paura, Ed inizia a gridare con prepotenza: E per sembrare meno severo: Vi ho cercato, vi ho trovato, ma temevo di no. Oggi è Carnevale, c’è la Sfilata. Tutti quelli di sotto, dal grande al piccino Mentre i carri facevano il giro di Magenta, Neanche a farlo apposta, la Giuria Che bello vederli affiancati: ciò che cercavano. Se a Milano ci sono Meneghino e Cècca, Anche se sembra una “bosinata” (8), 5 La nostra Ditta
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