Finalmente! “facendo i dovuti scongiuri” pare proprio che, stavolta si stia marciando velocemente verso il ritorno alla normalità. Non sarà il “tutti liberi” da subito. Ancora cautela, mascherine, distanziamento…
Ma già così si comincia a respirare, a prendere una tazzina di caffè al bancone del bar. A breve torneremo anche noi lombardi (se facciamo tutti ‘giudizio’) alla ‘zona bianca’ e, in prospettiva ravvicinata, persino a toglierci la mascherina. Almeno all’aperto!
Tiriamo un respirone e vediamo cosa possiamo trarre di positivo dalla tragedia (più di 120.000 morti non possono definirsi altrimenti) dalla quale -lentamente- ci stiamo allontanando.
Direi che l’aspetto più importante è il riconoscimento del valore dei rapporti sociali.
Quanto ci è mancato poter uscire, vedere gente, andare al bar, al cinema, a teatro, ad un concerto… Ricordiamocelo! Nel progettare la nostra vita, le nostre città. Ricordiamoci che, procacciato il pane (e magari un po’ di companatico, anche) subito dopo ci sono altri bisogni che sono importanti (e ora abbiamo visto quanto) anzi, altrettanto indispensabili per una piena esistenza!
Torniamo dunque -appena sarà possibile- a far vivere le nostre città con quella partecipazione attiva, quel clima sociale che -come l’ossigeno- ci accorgiamo quanto sia importante solo quando viene a mancare!
E, scendendo dalle altezze dei massimi sistemi a questioni più prosaiche, che bello il fiorire di tanti angoli dedicati alla convivialità! L’obbligo per bar e ristoranti di servire solo i tavoli all’aperto ha fatto fiorire una miriade di piccoli o (dove si poteva) grandi dispiegamenti di tavolini. Frequentatissimi, forse per la grande voglia di tutti di proiettarci all’esterno, certo per la primavera, ma sicuramente anche per il lungo, stancante lockdown.
Ora, teniamoceli questi tavolini, così invitanti, così utili non solo per le consumazioni ma anche per accrescere socialità! Mica vorremo, a breve, tornare a tassare il ‘plateatico’ (cioè l’uso che i bar/ristoranti fanno degli spazi pubblici). Io tanti, ma tanti anni fa -provocatoriamente, lo ammetto- andavo proponendo di non tassare il plateatico, anzi di ‘finanziarlo’ con apposito contributo! Sono ancora di quella idea…che anzi oggi trovo assai meno ‘provocatoria’: si abbelliscono strade e piazze con arredi e fiori (impiegando risorse, ovviamente), ma sarebbero comunque spazi ‘morti’ senza i tavolini dei bar….dunque…
Chiudo questa nota ‘di festa’ con una lacrimuccia. Anche quest’anno il nostro 4 giugno praticamente non ci sarà! Oggi ho messo al balcone le tre bandiere: italiana, austriaca e francese; e il loro sventolio un po’ mi consola. Ma che tristezza questa ulteriore rinuncia…
Stiamo all’erta: che tutto questo mortorio finisca al più presto!
Oliviero Trezzi