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Il mercato e la fiera (testo e podcast)

Testo di Alessandro Colombo pubblicato su MAGENTA NOSTRA n. 3 aprile 1995

La posizione geografica di Magenta ha sempre fatto della nostra città un luogo particolarmente favorevole agli scambi commerciali. In epoca romana da Magenta passava l’Itinerarium Antonini, che conduceva da Milano a Vercelli, e proprio all’altezza della “mansio” magentina esso s’intersecava con la via che, parallela al Ticino, conduceva alla piazze mercantili del Lago Maggiore; nei secoli del Medioevo quest’ultima assunse il nome di “strada mercatorum”, e in seguito, fino al secolo scorso, l’appellativo di “Mercatante”, a conferma di un costante utilizzo per fini commerciali.
Accennando al mercato in età medioevale, corre l’obbligo di citare l’episodio, storico e leggendario insieme, che nel 1310 vide la comunità magentina prodigarsi nell’accogliere l’imperatore tedesco Arrigo VII, qui bloccato da una fitta nevicata nel suo tragitto verso Milano. Le cronache recitano che l’Imperatore in segno di ringraziamento consentì a Magenta di assumere la dignità di borgo, ossia di tener mercato e di cingersi di mura. Né l’una né l’altra cosa trovarono probabilmente applicazione pratica, fino al 1410, allorquando i Visconti, oltre al diritto di tenere mercato il giovedì di ogni settimana, concessero il diploma d’esenzione dai dazi. L’aprirsi dell’età moderna, a partire dal dominio spagnolo, vide un progressivo svilimento delle tradizionali vie commerciali, ed anche la nostra zona si chiuse agli scambi, sopravvivendo il solo mercato di Abbiategrasso.
Dovettero trascorrere altri due secoli per rivedere i mercanti sulla piazza di Magenta, e furono proprio gli abitanti a farsi promotori di un rinnovato slancio commerciale. Nel 1787 venne chiesto il ripristino del mercato settimanale, sia per le granaglie che per le bestie, ritenendolo proficuo tanto per il borgo che per le vicinanze. Il permesso fu accordato, “per un giorno alla settimana diverso dal martedì, che c’è mercato in Abbiate, per aver riconosciuto la vantaggiosa situazione del borgo, fornito di bei portici e di una grandiosa piazza, e per la vicinanza di popolate comunità”. Si decise per il lunedì, ed il 24 settembre del 1787 il mercato magentino riprese a funzionare, per mai più interrompersi. Abbiamo una precisa descrizione dell’avvenimento, per mano del delegato provinciale: “Vidi adunque il mercato di Magenta, che tiensi tanto per li bestiami che per le mercanzie sulla piazza maggiore; trovasi ben provvisto di ogni genere, e seppi che si fecero vari contratti fra le persone di quei contorni. Il detto mercato era altresì provvisto di ferramenta, rame, fustagni e altre mercanzie servibili alle persone villaregie. La sola cosa di cui era mancante era la granaglia, e trovai la cosa dipendere dal non esservi in paese verun commerciante di tal specie, ma sentii però esservi qualcuno che diggià a ciò pensa, onde credetti dover incoraggiare le persone che di ciò mi parlarono, e massime certo Ravizza“. Dal 1788 venne poi concesso l’allestimento di una fiera annuale di bestiami e generi vari, della durata di tre giorni, con privilegio di esenzione dal dazio per i bestiami esteri. Inizialmente si pensò di tenere la manifestazione in luglio, ma la scelta definita cadde sui giorni centrali della terza settimana di settembre, a seguito della considerazione di alcune caratteristiche del luogo, l’esser cioè “il borgo di Magenta nella stagione calda scarso d’acqua, troppo necessaria per abbeverare le bestie, come pure essere il Ticino in tale tempo quasi sempre in piena, per cui si rende difficile il tragitto dei bestiami“. Così Magenta divenne centro di attrazione economica verso le comunità del circondario, ed è lecito far risalire proprio a quest’epoca la nascita di una prima coesione territoriale intorno alla nostra città. Qualche anno più tardi, all’ombra del tricolore francese, gli amministratori magentini avrebbero fatto leva proprio sulla centralità economica e sulla favorevole posizione geografica per chiedere al Direttorio della Repubblica Cisalpina che Magenta avesse l’onore di vedersi designata capoluogo di Distretto.

 

Laura Invernizzi

Membro del Consiglio della PRO LOCO MAGENTA
Giornalista, realizzatrice e voce narrante della sezione "Podcast"

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