Lunedì 12 giugno, l’inaugurazione della sala dedicata agli adolescenti, in cura presso la Pediatria del ‘Fornaroli,’ è – e vuole essere – un evento importante per varie ragioni di cui non riferiremo nell’ordine della loro illustrazione da parte di quanti, tra i numerosi presenti nell’ampio spazio di accesso al reparto, hanno preso la parola.
Cominciamo, infatti, dal cielo azzurro dove, sopra i Camini delle Fate, galleggiano mongolfiere colorate. Il dipinto, realizzato da Elena e Tiziano Colombo, sfonda una parete del luogo in cui i ragazzi potranno trovare una parvenza di normalità, sollecitati da quanto raffigurato a spingere il pensiero “al di fuori dell’ospedale”, come sottolinea Ortensia Marazzi, presidente di Abio Magenta. Si deve, infatti, all’Associazione per il Bambino in Ospedale il dono degli arredi e dei decori per la sala. La circostanza dell’inaugurazione riveste per Abio un particolare valore. Non si tratta di visibilità, ma di riprendere con forza “la nostra missione, perché è troppo importante la costante presenza dei volontari accanto ai minori”, continua la presidente. Dopo gli anni della pandemia “in cui siamo rimasti fuori dall’ospedale”, mantenendo tuttavia una ‘vicinanza a distanza’, resa possibile dalla proficua collaborazione con il personale ospedaliero, l’obiettivo oggi è quello di tornare a operare a pieno ritmo.
Allo scopo, però, urge accrescere il numero di persone “che offrano il proprio tempo libero all’associazione, ai bambini”, come ora fanno Anna, Ramona, Roberta e Sara. Il prossimo 28 di giugno, alle ore 17, presso l’aula consiliare ‘Mariangela Basile’, al 30 di via Fornaroli, avrà luogo un incontro informativo su Abio e sul percorso di formazione mirato e indispensabile per divenirne volontari.
Un invito dunque a parteciparvi, previa iscrizione (scrivere a segreteria@abiomagenta.org oppure chiamare il 340 6530537).
La presenza di Abio nella Pediatria del ‘Fornaroli’ dal 1999 testimonia un’attenzione per la salute dei pazienti che va oltre la cura medica e l’inaugurazione di una sala per gli adolescenti la ribadisce.
È il dottor Stefano Fiocchi, attuale direttore dell’UO del VI piano, a sottolineare nel merito “con quanta lungimiranza la dott.ssa Luciana Parola ha creato una realtà dove i problemi, posti dal ricovero degli adolescenti, sono affrontati e gestiti con una grande competenza, costruita con un percorso che ha anticipato i tempi. Al malessere degli adolescenti non ci si può dedicare improvvisando”.
Luciana Parola dal canto suo ringrazia i propri collaboratori – in particolar modo la dott.ssa Francesca Lizzoli – per averla seguita con sensibilità e impegno in un progetto teso a rispondere alle esigenze del territorio e all’urgenza di non vedere più ragazzini mandati da un Pronto Soccorso all’altro. Il tema dell’insufficienza e della necessità di reparti idonei al ricovero dei minori è affrontato anche dal dott. Cesare Candela, direttore sanitaro dell’ASST Ovest Milano e dal dottor Giuseppe Genduso, presidente di Fondazione Abio Italia Onlus, che definisce la realtà pediatrica cittadina “un luogo felice” e auspica, inoltre, il coinvolgimento della società civile, nello specifico, attraverso l’adesione al volontariato Abio.
Un apprezzamento unito a riflessioni sul disagio giovanile viene dal direttore del Dipartimento di Salute mentale, Giorgio Bianconi, e infine dall’assessore Maria Rosa Cuciniello.
Poi, dalle parole alla musica. Si scende al secondo piano, dove dieci giovani bravi allievi della pianista Maddalena Miramonti si esibiscono in un breve applaudito concerto.
