Marz l’è fìo d’ona baltrocca / ora el piov, ora el fìoca / ora el tira vent, ora el fa bel temp… che in italiano si traduce con un più lezioso “marzo pazzerello: se c’è il sol, prendi l’ombrello”.
E alla conclamata usuale volubilità del mese, a questo marzo di piena pandemia, dobbiamo aggiungere anche quella dei ‘colori’ della mappa della lotta anti-covid!
Insomma un bel pasticcio e una ‘noia’ che oramai dura da oltre un anno! E mentre lo scorso marzo reagimmo tutti, o almeno in tanti, con bandiere, striscioni e canti dai balconi. Sicuri che ‘sarebbe andato tutto bene’ e…presto!
Adesso i dodici mesi passati a dire questo no, quello oggi sì, ma forse domani -chissà- potrà essere un no… pesano!
E noi fortunati che ce la possiamo raccontare (perché mai dovremmo dimenticare i tanti -praticamente come un aereo che precipita o un terremoto al giorno- che ci hanno lasciato) cominciamo a manifestare sintomi di stanchezza e…di indifferenza!
Durante il primo ferreo look down mi è sembrato fossimo tutti più e attivi e convinti di poter ‘dare un valido contributo’ alla vittoria.
Allora fummo tutti chiusi in casa. Fu più pesante dell’attuale destreggiarci tra zone giallo-arancio-rosso… e tuttavia eravamo -in quel frangente- forse più nello spirito positivo di “la nev marzolina la dura no fina a la matina”, piuttosto che adesso.
Ora, che pure avremo i vaccini per tutti e, insomma, è legittimo nutrire qualche speranza di traghettare a breve nell’era post-pandemia, sembriamo più ‘rassegnati’ e apatici.
Come chi è a dieta stretta ma senza ottenere grandi progressi nel breve periodo, così, come vede un dolcetto, ci si abbuffa. Tanto…
Qui il pericolo è chiuderci in noi stessi, nel prenderci gusto a stare -soli- ognuno per sé. Isolati dal resto, in pigiama tutto il giorno a fare poco o niente; magari senza neppure sbarbarci e pettinarci…
Prima o poi il virus sarà vinto coi vaccini. Ma per la desertificazione sociale, per la sterile apatia, quale vaccino c’è se non l’accrescere l’impegno nell’associazionismo e nella partecipazione alla vita culturale della comunità in cui viviamo?
E fintanto che non potremo tornare ad abbracciarci o almeno a ‘stringerci le mani’, andare a teatro, a un concerto o alla partita di pallone, a… quello che piaceva a voi e che vi faceva sentir vivi, anche questo giornale può essere un mezzo utile per ‘tenere accesa la fiammella’!
Un buon mezzo: usatelo!